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Il Bel Canto alla Casa di Riposo di SS. Biagio e Romualdo.
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La Pasquella a Santa Caterina in Castelvecchio e presso la Casa di Riposo di SS. Biagio e Romualdo

Domani dalle ore 15.00 alle ore 17.00 festa della Pasquella con canti e danze tipiche marchigiane presso le due strutture gestite dall’ASP di Fabriano. Ingresso libero a tutti.

Cosa è la Pasquella? Si tratta di una tradizione tipica di molti paesi delle marche. Ha luogo la sera del 5 gennaio (talvolta il 31 dicembre o in altre date vicine).

Analogamente al periodo di Ognissanti-San Martino, la tradizione si inquadra nelle date di “passaggio” del calendario agrario (con chiari elementi pre-cristiani). Narrava la tradizione che nel periodo delle dodici notti (tra il solstizio d’inverno e l’Epifania) i morti uscissero dal regno sotterraneo e si incarnassero nell’ultima notte, appunto la dodicesima, negli animali della stalla e che questi ultimi acquisissero il dono della parola. Si riteneva che portasse molta sfortuna ascoltare i discorsi degli animali e che, se avessero parlato male di chi li accudiva, se lo sarebbero portato con loro nel mondo sotterraneo. Era quindi facile vedere in quei giorni i contadini trattare in maniera impeccabile le proprie bestie.

Il nome della tradizione deriva dall’espressione “Pasqua Epifania”, poiché secondo l’usanza, tutte le più importanti festività venivano abitualmente definite “Pasqua”. Inoltre, indica il tipico canto di questua di origine contadina, eseguito per l’occasione da gruppi di “befanotti”, “pasquaroli” o “pasquellanti”.

Si riportano di seguito una versione del canto della Pasquella; 

L’Anno novo è già venuto
Già che Dio ce l’ha mandato
Ce l’ha mandato con allegria
Bon Anno novo e Epifania
Ce l’ha mandato con allegria
Bon Anno novo e Epifania

Fate presto e non tardate
Che dal ciel cade la brina
Ce fa venì la tremarella
Bon Anno novo e bona Pasquella
Ce fa venì la tremarella
Bon Anno novo e Bona Pasquella

Noi pregamo Sant’Antonio
Che ce guarda tutto il bestiame
Dalla peste e dalla fame
E da qualunque malattia
E da qualunque malattia
Bon Anno novo Epifania

Se ce date nu presciuttu
C’ho n’amico tantu juttu
Ogni tanto ‘na fettarella
Bon anno novo bona Pasquella
Ogni tanto ‘na fettarella
Bon Anno novo Bona Pasquella

La vergara su pe le scale
Qualche cosa ce vorrà dare
Se senza niente ce manda via
Bon Anno novo e Epifania
Se senza niente ce manda via
Bon Anno novo Epifania

La capoccia su pe le scale
‘N prosciuttello ce voria dare
Ma il marito je guarda brutto
Armetti a posto ‘sto prosciutto
Ma il marito je guarda brutto
Armetti a posto ‘sto prosciutto

Se ce date ‘na pacca de porco
Non ce ‘mporta se ce sta il pelo
Noi je daremo ‘na raschiatela
Bon Anno novo e bona Pasquella
Noi je daremo ‘na raschiatela
Bon Anno novo e Bona Pasquella

La quel fiume del Giordano
Dove l’acqua diventa vino
E pe lavà Gesù Bambino
E pe lavaje la faccia bella
E pe lavaje la faccia bella
Bon Anno novo e Bona Pasquella

Ce venimo da chi d’intorno
Non piate il palo del forno
Semo venuti pe l’allegria
Se non volete annamo via
Semo venuti pe l’allegria
Se non volete annamo via…..